Capomastro

due_torri“Si narra che all'inizio del XII secolo viveva a Bologna un giovane. Questo giovane di mestiere trasportava sabbia e ghiaia dal fiume Reno ai cantieri della città ed era soprannominato Asinelli a causa degli asini che usava per trainare il suo carro.
Un giorno, girando per la città, vide una bellissima fanciulla affacciata ad una finestra e se ne innamorò perdutamente. Alla sua richiesta di matrimonio il padre della ragazza, appartenente ad una ricca e nobile famiglia, per schernirlo, affermò che gli avrebbe concesso la mano della figlia solo se avesse portato in dote la torre più alta della città. Il giovane si allontanò sconsolato ma pochi giorni dopo, mentre procedeva lungo il fiume, vide qualcosa che luccicava, si fermò per osservare meglio e si accorse che erano monete d'oro. Immediatamente si mise a scavare e trovò un tesoro.
Corse subito a cercare un capomastro e gli ordinò la costruzione della torre che fu terminata in nove anni così che il giovane Asinelli poté sposare la sua bella.”

Secondo questa storia tradizionale, il giovane Asinelli, non appena avuta la fortunata possibilità di erigere la torre più alta della città, corre subito a rivolgersi ad un capomastro. Avete capito bene! Sicuramente nel XII secolo le figure dei tecnici e dei progettisti non erano le medesime di oggi, ma Asinelli non è corso a cercare un architetto o un ingegnere, bensì un capomastro.

Secondo il vocabolario, la definizione corrente di capomastro è la seguente:
CAPOMASTRO (ant. Capomaestro, capmastar in dialetto bolognese) s. m. [comp. di capo e mastro] (pl. capomastri e capimastri). Chi, nell’organizzazione di lavori edilizî, ha alle dipendenze le maestranze, sia come imprenditore o appaltatore dell’esecuzione, sia con compiti di caposquadra e assistente, alle dipendenze, nei lavori di maggior mole, dell’architetto.

Mentre l’Enciclopedia Treccani ne dà questa interessante definizione:
CAPOMASTRO (fr. maitre-mason; sp. maestro de obras; ted. Bauführer; ingl. superintendent). Intermedia fra l'architetto e l'operaio, la figura del capomastro è quella di colui che, propriamente, riceve dall'architetto gli ordini e ne cura l'esecuzione soprintendendo alla fabbrica, avendo sotto di sé le maestranze e approntando i mezzi d'opera. Oggi questo speciale operaio riceve, a seconda dei casi, la qualifica di appaltatore o di assistente, e nel suo significato più generale e senza dubbio più importante per la storia dell'architettura, il capomastro è colui che, essendo per abilità e ingegno emerso dalla schiera degli operai specializzati (i magistri dell'epoca romana), dopo essere stato operaio egli pure, profittando più e meglio della pratica manuale, è in grado di provvedere all'esecuzione dei complessi disegni dell'architetto o dell'ingegnere, all'organizzazione di cantieri, e di ideare anche, in casi non troppo importanti, l'opera da eseguire.

Dal Rinascimento in poi, i grandi architetti, poiché spesso erano stati, in un primo tempo, semplici artefici e alla dignità di artista erano saliti svolgendo le mansioni proprie del capomastro, ne assorbono la migliore essenza e al capomastro vero e proprio più nettamente, sebbene non costantemente, lasciano l'ufficio di capo del cantiere, d'esecutore, d'imprenditore. Costui conservava sempre la tradizione dell'arte e del linguaggio costruttivi e spesso anche gli artisti del Rinascimento non sdegnarono disimpegnare l'ufficio di capomastro, qualunque fosse la loro arte.

Col proseguire del tempo, la distinzione fra architetto e capomastro dovette rendersi ben netta nell'uso comune e le mansioni degli uni e degli altri ben coordinate, se il Segneri, nel Cristiano istruito, ha potuto dire in traslato, senza tema di essere frainteso: "la superbia è l'architetto che fa il disegno e l'avarizia è il capomastro che appresta le opere e la materia ed i modi per eseguirlo". Oggi la qualifica di capomastro si addice a colui che - a capo di operai - è in grado di provvedere all'esecuzione e anche all'ideazione di piccoli lavori, lavorando egli stesso, e deve quindi disimpegnare le funzioni d'imprenditore, in scarsa misura quelle di architetto e d'ingegnere.